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In Umbria lavorano nel settore privato circa 230mila tra operai e impiegati. La maggioranza di questi (il 60%) hanno contratti di lavoro precario e discontinuo. L’aumento del precariato negli ultimi dieci anni è stato enorme. Se guardiamo il salario netto mensile di questo 60% di precari le cose stanno così: 850€ mensili di media. Si lavora anche a meno di 5€ l’ora. La domanda viene spontanea: cosa hanno fatto negli ultimi decenni i sindacati contro precarizzazione e super-sfruttamento? Contro i tagli alle pensioni? Contro il famigerato Jobs Act? Risposta: niente di niente! I lavoratori sono stati abbandonati a sé stessi, non solo dai partiti di “sinistra” ma pure dai sindacati. Morale della favola: la classe operaia esiste eccome! Scomparsi sono invece quelli che dicevano di difenderla.
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Il pacifista Marco Tarquinio, ex direttore del quotidiano cattolico Avvenire, facendo incazzare la nomenklatura piddina, chiede lo scioglimento della Nato. MICHELE SANTORO, capolista di “Pace, terra e dignità”, invece di tendere una mano a Tarquinio, difende la NATO. Così risponde sul tema ad Affari Italiani: «In questo momento non possiamo rinunciare alla nostra difesa, in questo momento la Nato è necessaria. Per quanto io sia favorevole in futuro a un superamento dell’Alleanza, nel momento in cui c’è una guerra non possiamo disarmarci unilateralmente… Ora sarebbe sbagliato uscire dall’Alleanza atlantica, anche se deve essere un’alleanza difensiva – se attaccati ci protegge – e non portare la guerra in altri Paesi come sta accadendo».
Alcuni amici ci chiedevano “perché non votate per la lista di Santoro?”. Lui stesso ha dato la risposta.
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Nel 2023 i 92 comuni umbri hanno incassato quasi 15 milioni di euro di multe stradali. La gran parte ottenute grazie alle telecamere per il monitoraggio del traffico urbano. Andrà ancora peggio con il sistema OCR, dispositivo di video-sorveglianza guidato dalla cosiddetta intelligenza artificiale. Alcuni comuni umbri (Perugia, Foligno, Assisi ecc.) ne hanno installate centinaia. Un vero e proprio Grande Fratello collegato alle forze di polizia che dalla targa risale a tutti i dati dei mezzi e dei proprietari. Col pretesto della “sicurezza” addio privacy, addio riservatezza. Siamo tutti spiati. Dalle targhe all’identificazione biometrica e facciale il passo è breve. Anche l’Umbria, in base ad una concezione psicotica e maniacale della sicurezza, si sta incamminando verso il sistema dispotico della super-sorveglianza.
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Tiziano Scarponi, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Perugia ha scoperto l’acqua calda: “l’aziendalizzzazione della Sanità Pubblica è stata un disastro”; quindi chiede di tornare alla prossimità territoriale rivalutando la Medicina di Famiglia fermando la “deriva ipertecnologica”. Con la famigerata digitalizzazione della sanità, cresciuta a dismisura col presto del Covid, i Medici di Famiglia non fanno più visite domiciliari, né seguono i loro pazienti, ma fanno superficiali pseudo-consulenze via whatsapp e telefonini. Pietro Cavalletti della FIMMG dell’Umbria afferma. «Il lavoro è molto aumentato dopo il Covid, non so per quale motivo la richiesta di consulenze è aumentata tanto». Cavalletti, non sarà che le patologie sono aumentate a causa degli effetti avversi indotti dal cosiddetto “vaccino”?
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Brevi considerazioni
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