«Combattiamo contro tre grandi giganti, mio caro Sancho: l’ingiustizia, la paura, l’ignoranza».
[Miguel de Cervantes. Don Chisciotte della Mancia]
Il Fronte del Dissenso è un movimento nazionale sorto dall’unione di militanti provenienti dai più diversi luoghi sociali e culturali, da cittadini che non avevano precedenti esperienze politiche. La nostra è una comunione che si basa sui valori imperituri della giustizia sociale, della libertà, della benevolenza, della dignità inviolabile della persona.
Ci siamo uniti per cambiare questa società malvagia che tutto mercifica, perché poggia sull’individualismo egoistico, sulla sopraffazione del più forte, sull’emarginazione dei più deboli; perché in cima a tutto mette la ricchezza materiale e disprezza quella vera, ideale e spirituale.
Andiamo orgogliosi di essere figli della cultura greco-romana, di raccogliere il lascito del cristianesimo più autentico e dell’umanesimo italiano, la cui eredità è stata difesa in epoca moderna dai movimenti di emancipazione delle classi oppresse.
Ci consideriamo rivoluzionari conservatori perché mentre vogliamo custodire tutto ciò che di buono c’è nelle nostre tradizioni, respingiamo un progresso senza freni e rifiutiamo, assieme ad una scienza che vuole porsi come nuova religione, l’idea di un futuro disumano dominato dalla tecnica e da macchine insensibili.
Avere una visione del mondo, dell’uomo, della società e del progresso diversa e opposta a quella delle classi dominanti e delle loro élite politiche, non ci impedisce di proporre grandi a fattibili trasformazioni sociali per arrestare il declino della nostra regione, migliorare la qualità della vita dei cittadini tracciando il solco per una rinascita a misura d’uomo.
IL FRONTE DEL DISSENSO, L’ITALIA, IL MONDO
La profonda crisi della nostra società richiede una risposta radicale, all’altezza dei problemi dell’oggi e della prospettiva del domani. Non si viene fuori dal marasma in cui siamo stati gettati con i piccoli cambiamenti, occorre piuttosto una vera e consapevole rottura. Solo così il nuovo potrà emergere ed affermarsi.
Il Fronte del Dissenso è nato per cominciare a dare forma a questa alternativa. Le nostre proposte sono dunque ben ragionate ma nette, lontane mille miglia da quel politichese che tutto annacqua e confonde, dentro un teatrino della politica dove si finge di litigare ma non si va mai a fondo delle questioni.
Le nostre idee e le nostre posizioni politiche sono chiare e le esprimiamo senza infingimenti. Siamo contro al governo Meloni, ma siamo ugualmente contro all’altra potente faccia del sistema rappresentata dal Pd e dai suoi ridicoli satelliti. Da almeno trent’anni, destra e centrosinistra condividono la stessa visione sociale, la stessa politica economica liberista, la stessa subalternità alla politica guerrafondaia della Nato ed alle scelte austeritarie dell’Ue.
Siamo per un’Italia libera, dunque democratica, in cui la sovranità passi davvero al popolo. Siamo quindi per l’uscita dall’Unione europea, per la piena liberazione dai suoi vincoli criminali, per la cacciata dal potere di un’intera classe politica responsabile del disastro attuale. Siamo per la ricostruzione dalle fondamenta di uno Stato che si occupi dei cittadini, che cancelli la precarietà assicurando a tutti un lavoro dignitoso, una sanità pubblica funzionante, una scuola profondamente rinnovata, un’economia al servizio del bene comune.
Siamo per l’uscita dalla Nato, per un mondo fondato sul multilateralismo, per un’Italia neutrale che sviluppi una politica di pace ed amicizia tra i popoli. Affermiamo chiaramente che la Russia non è un nostro nemico e che bisogna portare il nostro Paese fuori dalla guerra. Ed affermiamo che bisogna farlo alla svelta, prima che la folle politica guerrafondaia di Washington e Bruxelles ci faccia precipitare nel baratro di una Terza guerra mondiale pienamente dispiegata.
A chi ci dice che il mondo attuale non ha alternative, rispondiamo che esse ci sono eccome. Il Fronte del Dissenso si batte per un’alternativa basata sulla costruzione di un nuovo umanesimo, di una società che garantisca a tutti una vita degna di essere vissuta.
Il potere vuole invece continuare sulla strada che ha condotto alla situazione odierna, vuole un mondo sempre più dominato dalle multinazionali e dall’alta finanza. E’ un potere in crisi, ma che proprio per questo non esita a ricorrere alla guerra per restare in sella. Glielo impediremo solo uscendo dalla passività e dalla rassegnazione. Con la consapevolezza che ciò che è necessario è anche possibile.