Moreno Pasquinelli è nato a Spoleto l’11 maggio del 1956 da famiglia di umili origini. Rientrati dalla Svizzera dove erano stati costretti ad emigrare, i suoi genitori agli inizi degli anni ’60 aprono un’osteria a Trevi. Essi gli trasmettono l’amore per la giustizia sociale, la passione politica, l’idea della cultura come mezzo di riscatto sociale.
Nel 1970 frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Spoleto diventando un militante di spicco del locale movimento studentesco e della sinistra extra parlamentare, per la precisione del movimento trotskysta, di cui diventerà una figura importante. Termina gli studi superiori a Perugia, dove nel 1975 si iscrive alla facoltà di Filosofia, quella superiore forma di sapere che coltiverà per tutta la vita.
Sono quelli anni di durissime battaglie, politiche e sociali, che culminano nella rivolta del 1977 vissuta in prima persona. Nel 1978 si trasferisce a Roma, quindi, per quasi tre anni, a Torino, dove vive l’esperienza dell’occupazione della FIAT e della successiva drammatica sconfitta operaia con cui si chiuse definitivamente il “decennio rosso”.
Da questo momento inizia una sistematica attività pubblicistica e teorica che verrà ospitata da diverse testate di orientamento marxista, italiane a internazionali.
Nel 1983 torna in Umbria.
Sono gli anni del cosiddetto riflusso, dell’avvento del neoliberismo e dell’americanismo per cui gli ideali sono nulla e solo la ricchezza materiale conta. Diventati adulti, molti antagonisti abbandonano la lotta, altri fanno carriera nel sistema, quelli che non vengono spazzati via dalle droghe si arrangiano come possono.
Moreno tiene il punto ed assieme ad altri giovani lavoratori è tra i fondatori, in Umbria, del Gruppo Operaio Rivoluzionario, di cui Fronte Rosso fu potente organizzazione giovanile.
Prende intanto in mano l’osteria di famiglia che negli anni diventa uno dei ristoranti più noti della regione e da allora si guadagnerà da vivere lavorando ai fornelli.
Non aderisce a Rifondazione Comunista, che considera un’opportunistica copia in miniatura del vecchio PCI. Fu grazie al sostegno di Rifondazione che Prodi spinse l’Italia alla scelta esiziale di entrare nell’eurozona, che vennero scardinate grandi conquiste del movimento operaio e applicate violente misure liberistiche (Pacchetto Treu).
Nel 1994, esce il libro “Oltre l’Occidente”, di cui è principale autore. A metà degli anni ’90 è tra i fondatori del Campo Antimperialista, un movimento internazionale che sarà protagonista assoluto delle lotte in difesa dei popoli oppressi, palestinese in primis, e delle nazioni che si ribellano alle aggressioni americane come la Jugoslavia o l’Iraq.
Nel 1999 viene dato alle stampe il libro “Il cielo sopra Belgrado”, di cui Moreno è autore. È tra gli organizzatori dei grandi incontri estivi internazionali di Assisi, nonché della protesta di massa contro il G8 svoltosi a Genova nel luglio del 2001.
Nel 2003 lo troviamo in prima linea, nelle grandi manifestazioni contro la seconda invasione anglo-americana dell’Iraq. Su mandato degli Stati Uniti, e per mano del governo Berlusconi, Moreno viene arrestato con l’accusa di “sostenere il terrorismo”. La notizia fa subito il giro del mondo.
Verrà presto scarcerato e assolto dopo un lungo processo “perché il fatto non sussiste”.
Pubblica il terzo libro, “Politicamente scorretto”, una lunga intervista sulle antinomie della teoria marxista e le conseguenze fatali del crollo dell’Unione Sovietica e del movimento comunista.
Negli anni successivi partecipa alle diverse proteste popolari che attraversano la nostra regione. Nel 2008 comprende che la crisi finanziaria venuta dagli Stati Uniti, avrebbe segnato una svolta profonda e fatto tremare l’edificio dell’Unione europea.
È tra gli organizzatori dei primi grandi convegni di studio sulla finanziarizzazione e la globalizzazione e la nuova funzione della moneta. Numerosi i suoi saggi, pubblicati su riviste e svariati siti internet. È tra i fondatori della coalizione “Sinistra contro l’Euro” e del Coordinamento europeo No Euro.
In questa veste promuove la mobilitazione in solidarietà con il popolo greco e si reca spesso ad Atene dove tiene conferenze.
Sostiene, nell’inverno del 2012 il Movimento popolare siciliano dei Forconi. Svolge un ruolo di punta nella successiva rivolta del “9 dicembre” del 2013 e, al suo interno, conduce una battaglia per contrastare ed espellere i ciarlatani collusi con l’estremismo di destra.
Nell’autunno del 2016, dopo aver organizzato il Forum Internazionale delle forze no Euro e in difesa della sovranità nazionali dei popoli, è in prima fila nella campagna referendaria per dire NO alle modifiche costituzionali proposte dal governo Renzi.
Nell’ottobre del 2019 lo ritroviamo tra i promotori della prima manifestazione nazionale di massa “Liberiamo l’Italia” per l’uscita dalla Unione europea e dall’euro. Da quella grande manifestazione nascerà il movimento politico “Liberiamo l’Italia”, di cui diventa uno dei segretari nazionali.
Con l’irrompere della pandemia e dello Stato d’Emergenza (31 gennaio 2020), con Liberiamo l’Italia Moreno partecipa alle primissime proteste contro le devastanti e traumatiche misure decretate dal governo M5S-PD. È tra i principali ideatori della grande “Marcia della Liberazione” che si svolse a Roma il 10 ottobre del 2020, per farla finita con il neoliberismo, per l’applicazione della Costituzione del 1948, per le dimissioni del governo Conte 2 e per porre fine alla limitazione dei diritti sociali e di libertà causati dallo Stato d’Emergenza. Quella enorme manifestazione, vilipesa da tutti i media di regime, alimentò i molteplici fuochi di rivolta libertaria sorti in tutto il Paese contro l’uso della pandemia come anticamera del “Grande Reset” sociale verso il cybercapitalismo. Il 24 aprile 2021, con il governo Draghi appena insediatosi, Moreno è tra coloro che presiedono l’assemblea nazionale svoltasi al Circo Massimo a Roma.
È in questa occasione che nasce il Fronte del Dissenso, una confederazione che raggruppa un centinaio di associazioni civiche e gruppi politici.
A fine luglio 2021 il governo Draghi, davanti alla diffusa resistenza alla campagna vaccinale, impone il famigerato Green Pass che diventerà universale pochi mesi dopo.
Proteste sorgono spontanee in tutto il Paese, nel centronord anzitutto. Fu un’estate di grandi mobilitazioni che culminarono, il 25 settembre, nella manifestazione nazionale “no Green Pass” dei centomila a Piazza San Giovanni a Roma. Anche questa volta Moreno eletto come portavoce nazionale del Fronte del Dissenso è tra i principali organizzatori.
Il Fronte del Dissenso non aderì alla sciagurata manifestazione del 9 ottobre a causa delle infiltrazioni di gruppi di provocatori di estrema destra, che infatti usarono la manifestazione per distruggere la sede della CGIL — evento che assieme agli errori compiuti a Trieste in occasione della lotta nel porto, contribuì alla frantumazione e alla crisi del movimento No Green Pass. Moreno è tra i pochi che tentano di ricompattare le forze per tenere testa al governo Draghi.
Nel febbraio la Russia rispondeva su grande scala agli attacchi ucraini contro le repubbliche del Donbass.
Moreno è tra gli organizzatori delle prime mobilitazioni contro l’adesione dell’Italia alla guerra contro la Russia (Bologna, Roma, Assisi), e della manifestazione dei trentamila il 01 Maggio 2022 a Padova. Il nostro è tra i primi firmatari del noto “Appello dei 100” che chiama all’unità dei diversi gruppi dell’opposizione al governo Draghi in vista dele elezioni politiche che l’Appello riteneva imminenti. Unità che purtroppo non si realizza.
Le forze dell’opposizione anti-sistema vanno divise alle elezioni del 25 settembre 2022 e divise non ottengono alcun seggio. Quella sconfitta diede il colpo di grazia alle proteste sociali e segna un vero e proprio cambio di fase.
Il Fronte del Dissenso cambia pelle e si riorganizza come vero e proprio movimento politico. Moreno è tra i redattori del Manifesto che viene approvato alla prima assemblea nazionale per delegati dell’aprile 2023. Contro il pericolo di precipitare in una nuova guerra mondiale, e per una politica di pace verso la Russia, il Fronte del Dissenso organizza a Roma nell’ottobre 2023 una conferenza internazionale a cui partecipano delegati di 40 organizzazioni provenienti dai diversi continenti e che da vita alla coalizione “Fermare la terza Guerra Mondiale – Iniziativa Internazionale di Pace”.
Oggi, come portavoce del Fronte del Dissenso, il nostro partecipa alle mobilitazioni in difesa del popolo e della resistenza palestinesi, contro il genocidio perpetrato dal governo israeliano, ed è stato tra gli organizzatori del grande Forum Internazionale “Quale Futuro per la Palestina” svoltosi a Roma nell’aprile 2024.