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NIENTE PIÙ ASILI NIDO NEI COMUNI DI MONTAGNA
Comunicato StampaUna decisione con conseguenze gravissime. Il decreto ministeriale n. 79 del 30 aprile 2024, concernente gli asili nido, taglia completamente fuori dai finanziamenti i piccoli Comuni montani (fondi del famigerato PNRR). I contributi sono infatti parametrati sulla popolazione residente: se nel Comune non ci sono almeno 60 bambini nella fascia d’età 0-2 anni, niente aiuti pubblici. Si tenga conto che in Italia abbiamo almeno 5.500 piccoli comuni con meno di tremila abitanti. Si tratta dell’ennesimo taglio alla spesa pubblica che in questo caso accrescerà lo spopolamento degli Appennini e delle zone montane. Aiutare i piccoli Comuni di montagna a garantire l’accesso a tutti i bambini da 8 mesi in poi, consente alle giovani famiglie di continuare a vivere nel proprio Comune senza doversi trasferire. Per ogni bambino in un Nido ci sono almeno tre persone che rimangono a vivere in montagna. Le autorità regionali, in questo caso l’assessore regionale Paola Agabiti e i due presidenti delle province di Perugia (Stefania Proietti) e di Terni (Laura Pernazza), avrebbero dovuto opporsi alla decisione del governo di Roma (come hanno fatto altre regioni). Invece non hanno alzato un dito.
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DIFENDIAMO L’ARTIGIANATO UMBRO
Comunicato StampaUno studio della Camera di Commercio dell’Umbria conferma, con cifre allarmanti, quanto è sotto gli occhi di tutti. Dal 2014 al 2024 il numero delle aziende artigiane attive è sceso da 22.389 a 19.371. Tremila tra officine e laboratori sono scomparsi e più di 5mila addetti spariti. Si tratta del terzo peggior risultato in Italia dopo quelli di Marche e Abruzzo. Avanza il capitalismo liberista che premia la competizione di prezzo esasperata, la quantità a spese della qualità, i pesci grossi che si mangiano i piccoli. Così l’Umbria diventa “globale” ma più povera e più ingiusta. Le banche e chi ci ha governato (sinistre e destre) hanno favorito questo processo giustificando che si tratterebbe di “selezione naturale”. Bisogna invertire il processo di impoverimento che non è solo economico, muoiono saperi, cultura, tradizioni. Una controprova fattuale è che la sola regione che segna un +4% di aziende artigiane è il Trentino Alto Adige, che è infatti la regione d’Italia con il Reddito procapite più alto. Umbri, prendiamo esempio!
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ELEZIONI REGIONALI: MORENO PASQUINELLI RISPONDE ALL’ON. RONCONI
Sul Corriere dell’Umbria del 24 agosto l’Onorevole Maurizio Ronconi ha svolto un intervento che fa onore alla Politica col la P maiuscola. Egli si lamenta della degenerazione subita dalla politica, fatta oramai solo di immagini, slogan ammiccanti, ma arida di proposte. Si rivolge quindi al centro-destra lanciando un’idea: “L’Umbria agli umbri… tanto per scoraggiare le solite scorribande dei generali, colonnelli e perfino caporali romani”. Pur essendo avversari del centro-destra facciamo nostra la sua idea, noi che certo non avremo in lista politicanti romani o d’importazione. Dice infine, Ronconi, un’altra cosa giusta: che l’attuale legge elettorale, imposta a suo tempo dal PD, “incoraggiando un forzoso bipolarismo”, spinge all’astensionismo e stronca ogni possibilità di successo “del voto di protesta”. Che il risultato dell’omologazione ideologica e di leggi elettorali truffaldine abbia allontanato i cittadini dalla politica e dal voto, è assodato. Sappiamo che la nostra è una sfida ardua, lo sbarramento elettorale, per chi è fuori dai due blocchi, in Umbria è il più alto d’Italia (7% e più). Una sola precisazione: la Lista del Fronte del Dissenso vuole certo raccogliere la diffusa protesta popolare, ma facendo uscire questa protesta dalla zona del piagnisteo e del malpancismo. Prima ancora che di protesta siamo quindi una lista di proposta, poiché abbiamo idee forti e praticabili per il futuro della nostra amata regione.
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LIBERTÀ PER PAVEL DUROV!
Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram. Si tratta del primo clamoroso caso di applicazione del cosiddetto “Digital Service Act” dell’Unione europea. Le accuse sono terrificanti: “traffico illecito di stupefacenti, terrorismo, pedopornografia, ricatti, riciclaggio di denaro e ogni forma di attività che va contro le leggi di uno Stato”. La verità è che Telegram non soltanto da voce a coloro che sono censurati sui “social” occidentali, ma è un canale che non passa i dati dei suoi utenti (come fanno invece tutti i cosiddetti “social” a stelle e strisce) a CIA, NSA e servizi segreti vari (Telegram ha infatti respinto più volte le richieste di blocco o censura delle forze dell’ordine dei paesi NATO). L’arresto di Pavel Durov è la dimostrazione lampante che chi comanda punta a sopprimere le libertà di pensiero, di espressione, di dissenso.
Brevi considerazioni
VUOI DARCI UNA MANO PER LE ELEZIONI?