MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE

Umbria elezioni regionali 2024

  • Dio li fa, poi li accoppia

    Anche il quotidiano la Repubblica conferma la notizia che era trapelata ieri.
    Bandecchi, come già fece per le comunali a Perugia, ritira la sua candidatura in vista delle regionali. Andrà con la Tesei, diventando l’ultima ruota del carro del centro-destra. La morale di questa vicenda è semplice: tutto fa brodo per restare al potere. Dalla parte del centro-sinistra idem con patate: un’ammucchiata pornografica con tante liste dietro al PD pur di raccattare voti a strascico. Cdx e Csx sono come i ladri di Pisa, litigano di giorno per rubare (voti) di notte. Essi vogliono far credere che le prossime elezioni saranno un referendum, che sarebbe inutile votare per forze nuove opposte alle due ammucchiate come il FRONTE del DISSENSO. In verità stanno dicendo che ci considerano un pericolo. Chi ragiona con la sua testa sa che il solo “voto utile” è quello che lorsignori considerano una minaccia.

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  • Soli con i nostri figli autistici

    “E DOPO DI NOI? I NOSTRI FIGLI FINIRANNO IN TERRIBILI RSA, SEDATI E RIMBAMBITI?”

    Scrive una madre di Roma:
    «Nei riguardi delle persone non autosufficienti non c’è nulla tranne un ministero senza fondi e senza criterio, provvedimenti tampone a livello locale che viviamo sempre con l’angoscia di vederceli togliere per mancanza di fondi, servizi praticamente a zero. I centri di assistenza diurni sono parcheggi dove gruppetti di disabili “assortiti” vengono guardati e intrattenuti con attività inadeguate, come fossero bambini d’asilo, perché gli operatori sono pochi, alcuni senza esperienza. Certo, se hai i soldi trovi diverse offerte nel privato, ma non è semplice per chi ha dovuto lasciare il lavoro e inventarsi “caregiver”, figura senza diritti e senza tutele, con la sola pensione d’invalidità».

    In Umbria idem: insufficiente assistenza domiciliare, pochissimi centri diurni. Legge 104 inapplicata.

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  • Umbria: mancano le mense scolastiche

    All’Assessore regionale Paolo Agabiti
    segragabiti@regione.umbria.it

    Gentile Assessore,

    Le invio questa nota per denunciare il grave fenomeno dell’assenza del servizio mensa nelle scuole primaria e secondaria della nostra regione. Peggio, l’Umbria si colloca, in quanto a questo importante servizio, in fondo alla classifica nazionale.

    Lei dovrebbe sapere, che nella lotta alla povertà educativa, la mensa e il tempo pieno o prolungato rappresentano servizi essenziali per ridurre efficacemente i divari negli apprendimenti e nelle opportunità educative, contrastando la dispersione scolastica. La mensa rappresenta un servizio scolastico fondamentale per garantire a bambini e bambine, soprattutto quelli in condizioni di maggior bisogno, il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno. La mensa, quando inserita a pieno titolo nel percorso educativo, rappresenta anche un momento di svago e di socialità che può contribuire a rafforzare le competenze trasversali e relazionali di bambini, bambine e adolescenti.

    Non risulta che nei cinque anni di assessorato il suo ufficio, che ha la decisiva delega al Diritto allo Studio, si sia adoperato, se non per risolvere, per modificare la situazione, che anzi è peggiorata.

    Le chiediamo, pur comprensibilmente oberata dalle sterminate deleghe consegnatele dalla Presidente, come giustifica questa Sua inerzia?

    Infine, data l’esperienza che ha maturato sul campo, quali sarebbero stati gli ostacolo che ha eventualmente incontrato? Quali concrete misure suggerisce per porre rimedio a questa piaga sociale che umilia la nostra regione?

    Nel ringraziarla, Le porgo mi miei cordiali saluti

    Moreno Pasquinelli
    Candidato per il FRONTE del Dissenso alla Presidenza della Regione

    9 settembre 2024


  • Tu voterai per gli zombi?

    Il sistema elettorale presidenzialista con cui si voterà in Umbria (introdotto dal centro-sinistra nel 2010 con l’appoggio del centro-destra) è una schifezza anticostituzionale. Non solo attribuisce al Presidente poteri esorbitanti, favorisce un bipolarismo coatto che premia le due ammucchiate di regime. Non è previsto nemmeno il ballottaggio per cui, chi prende un voto in più, elegge il Presidente e ottiene la maggioranza assoluta dei seggi in Consiglio.
    Tenendo conto che la metà dei cittadini non va a votare, abbiamo che chi vincesse col 40% dei voti, rappresenterebbe solo il 20% degli aventi diritto. Risultato: la dittatura di una minoranza. L’abolizione di questa legge elettorale infame, che allontana i cittadini dalla politica e dalle urne, concepita perché nulla cambi, è uno dei punti qualificanti del programma elettorale del FRONTE del DISSENSO.

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DAL SITO NAZIONALE DEL FRONTE DEL DISSENSO

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