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All’Assessore regionale Paolo Agabiti
segragabiti@regione.umbria.itGentile Assessore,
Le invio questa nota per denunciare il grave fenomeno dell’assenza del servizio mensa nelle scuole primaria e secondaria della nostra regione. Peggio, l’Umbria si colloca, in quanto a questo importante servizio, in fondo alla classifica nazionale.
Lei dovrebbe sapere, che nella lotta alla povertà educativa, la mensa e il tempo pieno o prolungato rappresentano servizi essenziali per ridurre efficacemente i divari negli apprendimenti e nelle opportunità educative, contrastando la dispersione scolastica. La mensa rappresenta un servizio scolastico fondamentale per garantire a bambini e bambine, soprattutto quelli in condizioni di maggior bisogno, il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno. La mensa, quando inserita a pieno titolo nel percorso educativo, rappresenta anche un momento di svago e di socialità che può contribuire a rafforzare le competenze trasversali e relazionali di bambini, bambine e adolescenti.
Non risulta che nei cinque anni di assessorato il suo ufficio, che ha la decisiva delega al Diritto allo Studio, si sia adoperato, se non per risolvere, per modificare la situazione, che anzi è peggiorata.
Le chiediamo, pur comprensibilmente oberata dalle sterminate deleghe consegnatele dalla Presidente, come giustifica questa Sua inerzia?
Infine, data l’esperienza che ha maturato sul campo, quali sarebbero stati gli ostacolo che ha eventualmente incontrato? Quali concrete misure suggerisce per porre rimedio a questa piaga sociale che umilia la nostra regione?
Nel ringraziarla, Le porgo mi miei cordiali saluti
Moreno Pasquinelli
Candidato per il FRONTE del Dissenso alla Presidenza della Regione9 settembre 2024
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Il sistema elettorale presidenzialista con cui si voterà in Umbria (introdotto dal centro-sinistra nel 2010 con l’appoggio del centro-destra) è una schifezza anticostituzionale. Non solo attribuisce al Presidente poteri esorbitanti, favorisce un bipolarismo coatto che premia le due ammucchiate di regime. Non è previsto nemmeno il ballottaggio per cui, chi prende un voto in più, elegge il Presidente e ottiene la maggioranza assoluta dei seggi in Consiglio.
Tenendo conto che la metà dei cittadini non va a votare, abbiamo che chi vincesse col 40% dei voti, rappresenterebbe solo il 20% degli aventi diritto. Risultato: la dittatura di una minoranza. L’abolizione di questa legge elettorale infame, che allontana i cittadini dalla politica e dalle urne, concepita perché nulla cambi, è uno dei punti qualificanti del programma elettorale del FRONTE del DISSENSO.ufficiostampa@morenopasquinellipresidente.it
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MORENO PASQUINELLI ANNUNCIA ESPOSTO CONTRO LA TESEI
Comunicato StampaMoreno Pasquinelli, candidato del Fronte del Dissenso alla Presidenza della regione, annuncia un esposto alle autorità di pubblica sicurezza con cui si diffida la Presidente Donatella Tesei dal procrastinare ulteriormente la data delle elezioni regionali.
Nell’esposto si segnala che l’atto di indizione delle elezioni, ai sensi del comma 1 dell’art. 7 del c.p.a., non è atto ordinario nell’esercizio del potere politico, bensì un atto di alta amministrazione soggetto alla giurisdizione amministrativa.
Pasquinelli sostiene che ogni ulteriore differimento della decisione sulla data da parte della Presidente Tesei, costituisce un serio ostacolo alle liste come quella del Fronte del Dissenso che hanno l’obbligo di raccogliere le firme dei cittadini — a causa di una ingiusta legge i partiti già presenti in Parlamento hanno il privilegio di essere esentati dalla raccolta firme.
Non è infatti possibile, prosegue Pasquinelli, iniziare la raccolta delle firme, poiché non sono ancora disponibili gli appositi moduli con indicata la data di svolgimento delle elezioni — moduli che l’Amministratore deve provvedere a fornire in tempi congrui. Dilazionando ancora la data delle elezioni il periodo utile per la raccolta si restringe così in maniera del tutto arbitraria.
Pasquinelli presenta l’esposto perché ravvede, nella inerzia del Presidente della Regione, una infrazione sostanziale del corretto procedimento elettorale, un illegittimo vantaggio ai partiti di regime ed una lesione dei diritti costituzionalmente garantiti non solo al Fronte del Disssenso ma a tutti i cittadini.
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LE GRANDI BANCHE CONTRO L’UMBRIA
Comunicato StampaMoreno Pasquinelli, candidato del FRONTE DEL DISSENSO alla Presidenza della Regione Umbria, sostiene che «in molteplici occasioni la Tesei aveva promesso di mettere mano al grave problema della chiusura degli sportelli bancari nella nostra regione. Una promessa non mantenuta, così come è rimasta inevasa quella di attivare politiche per sostenere le banche del territorio».
«Da quando il centrodestra governa – sostiene Pasquinelli – hanno chiuso ben 102 sportelli bancari (- 23,7%), passando da 431 a 329. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 19,2% (-15), passando da 78 a 63. Nel 2023, sono 44.652 gli abitanti senza sportello bancario. Solo in Valnerina (zona cratere sismico) ci sono ben sei comuni (Preci, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Polino) privi di sportelli bancari. Le prime vittime di questa desertificazione sono i nostri anziani (già colpiti dall’estremismo digitale e dall’attacco all’uso del contante), quindi tutti i piccoli comuni lasciati soli a combattere lo spopolamento e l’abbandono».
Prosegue Moreno Pasquinelli «se le banche devoono rispettare il dettato costituzionale che obbliga le aziende a rispettare il vincolo dell’utilità sociale e della dignità umana; a maggior ragione chi governa è tenuto contrastare le politiche speculative e predatorie dei grandi monopoli finanziari — 2/3 degli sportelli in Umbria sono in mano ai giganti bancari».
«La Tesei – conclude Pasquinelli – dimostri che non è complice: convochi subito i manager di queste grandi banche affinché riaprano le filiali chiuse. È un atto dovuto, a maggior ragione perché chiederà agli umbri un voto per avere un secondo mandato».
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