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L’Umbria ospiterà il G7 su “Inclusione e disabilità”. La Tesei non perde occasione per pavoneggiarsi accanto al Ministro Alessandra Locatelli. Sorrisi a gogò, fiumi di parole, tante promesse.
Ma le chiacchiere stanno a zero. In Umbria, più che in altre regioni, i costi di cura e riabilitazione per i disabili, anche quelli gravi, non sono assicurati né dalle Asl né dai Comuni; ricadono in larga parte sul famiglie che fanno sacrifici enormi per assistere i loro cari.
Per questo il 9/10 un gruppo di famiglie hanno manifestato davanti al palazzo della Regione in occasione della seduta del Consiglio Regionale. Chiedevano l’approvazione di una delibera per elargire contributi mensili per persone affette da gravi disabilità. La delibera in questione è stata bocciata, e le famiglie presenti sono state costrette, tra le proteste, ad abbandonare l’aula consiliare.
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Dopo cinque anni di Governo di centro-destra ci sarà pure chi sta un po’ meglio, ma la maggioranza sta peggio.
Ma qui il problema vero è il profondo declino dell’Umbria, che viene da lontano e di cui la cosiddetta sinistra porta quindi la più grande responsabilità.
Che la situazione sia gravissima ce lo dicono i dati dell’ISTAT.
In quanto a crescita economica l’Umbria è terz’ultima tra le regioni italiane (stanno peggio solo Calabria e Molise). In quanto a ricchezza complessiva prodotta (il cosiddetto valore aggiunto) siamo sotto la media italiana. Va peggio per quanto riguarda i redditi, che nel 2022 hanno collocato la nostra regione all’undicesimo posto davanti solo alle regioni meridionali.
L’unico dato positivo, in linea col resto del Paese, è la crescita del turismo. Per il resto tutto sta andando a rotoli.
Presto sapremo se gli umbri se ne fregano del futuro o se invece manderanno a casa chi ci ha governato.
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Altro che Cantico delle Creature! Nel “Campo Largo” umbro è tutto un ringhiare di notabili che si azzannano per le poltrone.
I voltagabbana a cinque stelle non vogliono saperne di consentire a Italia Viva di avere nella lista di centro-sinistra il loro simbolo. I renziani, trattati come appestati, minacciano di correre da soli.
Nascosti dalla maschera di “civici riformisti” litigano tra loro quelli di Azione e del Psi per chi dovrà far parte della lista: i sindaci porta-preferenze oppure i segretari di partito?
Stessa rissa dietro le quinte tra le fila del PD e dei suoi cespugli per stabilire la posizione in lista, ovvero per assicurarsi la poltrona di consigliere regionale.
La Stefania Proietti, che pare essersi calata nell’angelico ruolo di Santa Chiara, minimizza e ostenta tranquillità. Diceva di rappresentare il meglio della politica è invece a capo di un branco di lupi (senza offesa per i lupi!) assetati di potere.
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Dopo anni di voci il Ministro Salvini e l’Assessore ai trasporti Melasecche hanno annunciato ufficialmente che la stazione “Mediaetruria” per collegare l’Umbria all’alta velocità, verrà realizzata in località Creti, nei pressi di Cortona. Ammesso e non concesso che questa promessa verrà mantenuta, si tratterebbe di una scelta sbagliata poiché Creti sarebbe una cattedrale nel deserto.
Perugia e Siena distano da Creti più di 60Km, Arezzo poco meno. Priva di soluzioni di interscambio ferro-ferro, a Creti, ci si arriverebbe solo su gomma. Melasecche si è fatto un video farlocco sostenendo che da Perugia a Creti “ci vogliono solo 35 minuti” di macchina. Gli aretini lo hanno subito sbugiardato, si vede che mentre percorre il raccordo Perugia-Bettolle il tachimetro della sua vettura indica 110 Km orari, 20 oltre il limite di velocità. La verità è che rispettando i limiti di velocità sul raccordo Perugia-Bettolle, ammesso e non concesso che il traffico sia scorrevole, i perugini raggiungerebbero Creti in non meno di 45 minuti.
Morale della favola: la pezza è peggiore del buco!
Posto che quello dell’alta velocità è un mito globalista fasullo (biglietti salatissimi e montagne di soldi investiti in grandi opere devastanti per l’ambiente, il tutto a spese dei trasporti ferroviari locali); se verso Sud e verso Est va completata la linea Orte-Ancona, la soluzione più logica per collegare l’Umbria al Nord è il raddoppio della Foligno-Terontola (rimasta a quando venne inaugurata nel 1866), quindi di una stazione di alta velocità a Rigutino (a sud di Arezzo), dove la linea di alta velocità corre accanto alla vecchia Roma-Firenze.
Con l’ammodernamento e il raddoppio della Foligno-Terontola, partendo da Perugia, si raggiungerebbe Rigutino in 25 minuti.
Il raddoppio e l’ammodernamento della linea Foligno-Terontola presenterebbe un altro grande vantaggio, la linea diventerebbe una metropolitana di superficie che abbasserebbe della metà il tempo di percorrenza dei treni da Foligno a Perugia (attualmente 40 minuti di media). Con questo rafforzamento del trasporto pubblico su ferro si otterrebbe anche un importante risultato, quello di ridurre drasticamente il traffico auto da Sud verso Perugia, principale causa degli attuali ingorghi nell’imbuto di Ponte san Giovanni, rendendo superfluo lo sciagurato e impattante “Nodino”.
Nel frattempo, per sposatrsii verso Nord usando il treno, non altri costosi Frecciarossa Perugia-Milano ma più Intercity.
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Brevi considerazioni
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