L’EOLICO NON È LA SOLUZIONE, È UN PROBLEMA
Perché nascondono l’alternativa
Comunicato Stampa di Moreno Pasquinelli
Lo scempio non si ferma agli Appennini. Il TAR dell’Umbria ha respinto i ricorsi dell’associazione di cittadini NOVA contro la realizzazione di sette gigantesche pale eoliche nei comuni di Orvieto e Castel Giorgio. Risultati: danni irreversibili ad ambiente e paesaggio, svalutazione dei terreni agricoli e abitazioni adiacenti, quindi danni letali al turismo. Una decisione, quella del TAR, in linea con le direttive dell’Unione europea, del governo Meloni, quindi della giunta Tesei e della finta opposizione di sinistra. In nome del “green” si distruggono il verde e la natura… e si danno un sacco di soldi del PNRR alle multinazionali. L’alternativa all’eolico c’è, si chiama fotovoltaico (AUR ci dice che il fotovoltaico è sfruttato in Umbria solo al 7%), meno costoso dell’eolico, meno impattante, e più vantaggioso in termini di Kwh. Evitando ogni ulteriore consumo di suoli agricoli ma con installazioni sopra i capannoni industriali (molti dei quali dismessi) si produrrebbero ben 2,4 miliardi di Kwh.
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