MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE

Umbria elezioni regionali 2024

  • Intervista a Moreno Pasquinelli

    Abbiamo chiesto a Moreno Pasquinelli, candidato alla Presidenza per il Fronte del Dissenso, quale sarebbe, in ordine di importanza, il primo provvedimento in caso di vittoria elettorale.

    Pasquinelli:
    «Non c’è dubbio che la priorità è attuare una profonda riforma della sanità umbra. Lo scandalo delle liste di attesa, con conseguente pellegrinaggio dei cittadini per curarsi o svolgere visite diagnostiche, è la punta dell’iceberg. Grazie alla mala gestio Tesei-Coletto si è deliberatamente indebolito il settore pubblico a vantaggio di quello privato: se vuoi curarti paghi, anche cifre molto salate. Il risultato è che un umbro su dieci rinuncia a curarsi. E’ una vergogna! Che tipo di riforma della sanità proponiamo? Che vada alla radice del problema. In estrema sintesi: occorre tornare ad una efficace a capillare medicina territoriale, rivalorizzando e premiando i medici di famiglia, ridurre l’affollamento nei pronto soccorso curando le persone a casa e nei luoghi di residenza, potenziando ospedali e presidi pubblici di zona, difendendo la libertà di scelta terapeutica contro ogni trattamento sanitario obbligatorio, contrastando le multinazionali farmaceutiche che ci vogliono malati per fare profitti.
    Tuttavia la catena va afferrata dall’anello giusto….»

    Ci spieghi

    «Se la politica ha fatto così tanti errori è perché la casta dei politici si è completamente staccata dalle persone, essi vivono arroccati nel Palazzo, non hanno una corretta percezione dei bisogni e dei gravi problemi della grande maggioranza, finendo quindi per diventare ostaggio dei poteri forti. Le cause di questa degenerazione sono molte ma una delle principali è squisitamente politica: la nascita, voluta da destra e sinistra, della cosiddetta “Seconda Repubblica”.
    Accanto alla nuova economia di matrice neoliberista, in nome della “governabilità”, venne artificialmente fondato un modello istituzionale verticistico e antidemocratico, adottato un sistema elettorale bipolarista truffaldino cosiddetto “maggioritario” che in pratica consente ad una minoranza di governare. La conseguenza è appunto che la metà dei cittadini non solo non segue la politica ma la rifiuta.
    Un esempio rende bene la situazione: oggi vanno a votare poco più della metà degli italiani (a volte anche meno). Ciò riguarda anche le elezioni regionali in Umbria. Ricordo che nel 1985, nella vituperata Prima Repubblica, quando ancora i valori e le ideologie erano importanti, votarono 611mila umbri, il 92,51%. Cifre di partecipazione politica che oggi ci sogniamo.»

    Quindi?

    «Siamo i soli in questa campagna elettorale a sostenere che la prossima Legislatura debba essere una Legislatura Costituente. Ciò significa che accanto alla gestione ordinaria e straordinaria degli affari sociali, il Consiglio Regionale deve rimettere mano allo Statuto Regionale e sfornare una nuova legge elettorale democratica cancellando quella adottata nel 2015 (proposta dal centro-sinistra e non per caso votata anche dal centro-destra) che consente ad una minoranza di avere tutto il potere. Va rimessa la politica accanto ai cittadini, adottando una legge elettorale proporzionale, cancellando la figura del governatore-presidente, riducendo drasticamente i costi della macchina burocratica regionale, dimezzando gli stipendi di consiglieri, assessori e figure amministrative apicali, abolendo i vitalizi, scomponendo e riorganizzando gli attuali elefantiaci assessorati. Se la casta dei politicanti farà muro, siamo pronti a ricorrere, come prevede il pur angusto Art.24 dello Statuto regionale, ad un Referendum regionale abrogativo dell’attuale legge elettorale.»


  • La Tesei e i marziani del G7

    In Umbria, nelle sembianze di ministri dei paesi del G7, sono sbarcati i marziani.
    La Tesei li ha accolto in pompa magna, giurando loro solennemente che i disabili umbri non saranno lasciati soli!
    Bugiarda!
    In Umbria (46mila persone con disabilità, di cui 3mila minori e altri affetti da disabilità molto gravi), i cui costi di cura e riabilitazione ricadono in larga parte sulle famiglie che fanno sacrifici enormi per assistere i loro cari.
    Per questo alcune famiglie umbre hanno chiesto l’approvazione di una delibera affinché fossero elargiti contributi per persone affette da gravi disabilità. Si trattava di 2 milioni di euro, lo zero virgola del bilancio regionale.
    Nella seduta del 24 settembre scorso del Consiglio regionale la delibera in questione è stata però bocciata grazie al voto contrario della Giunta Tesei e dei partiti di maggioranza. Della serie: predicare ben e razzolare male.

    ufficiostampa@morenopasquinellipresidente.it
    Tel: +39 376 2544625


  • Ancora i primi della classe

    In virtù di una legge elettorale truccata i partiti che sono in parlamento, oltre a tanti vantaggi, non debbono raccogliere le firme per presentare liste.

    Chi invece in Parlamento non ci sta, per partecipare alla elezioni, pena il diniego di accesso, è obbligato ad una serie di snervanti incombenze formali, la cui prima è quella di raccogliere, su appositi moduli, centinaia di firme dei cittadini, beninteso autenticate e corredate da altre scartoffie.

    Una procedura farraginosa che rappresenta un ostacolo alla effettiva partecipazione attiva dei cittadini alla vita politica.

    Siamo lieti di affermare che come FRONTE del DISSENSO, grazie al lavoro dei candidati e dei nostri militanti, abbiamo portato a termine con successo la raccolta delle firme.

    Noi ci saremo, ben sapendo che oltre ad un finto bipolarismo, dobbiamo combattere contro tre grandi giganti: l’ingiustizia, la paura e l’ignoranza.

    ufficiostampa@morenopasquinellipresidente.it
    Tel: +39 376 2544625


  • Le famiglie con disabili lasciate sole

    L’Umbria ospiterà il G7 su “Inclusione e disabilità”. La Tesei non perde occasione per pavoneggiarsi accanto al Ministro Alessandra Locatelli. Sorrisi a gogò, fiumi di parole, tante promesse.

    Ma le chiacchiere stanno a zero. In Umbria, più che in altre regioni, i costi di cura e riabilitazione per i disabili, anche quelli gravi, non sono assicurati né dalle Asl né dai Comuni; ricadono in larga parte sul famiglie che fanno sacrifici enormi per assistere i loro cari.

    Per questo il 9/10 un gruppo di famiglie hanno manifestato davanti al palazzo della Regione in occasione della seduta del Consiglio Regionale. Chiedevano l’approvazione di una delibera per elargire contributi mensili per persone affette da gravi disabilità. La delibera in questione è stata bocciata, e le famiglie presenti sono state costrette, tra le proteste, ad abbandonare l’aula consiliare.

    ufficiostampa@morenopasquinellipresidente.it
    Info: Tel. +39 376 2544625






DAL SITO NAZIONALE DEL FRONTE DEL DISSENSO

Loading RSS Feed