Ci risiamo. Ogni volta che il livello idrometrico (quota convenzionale diversa non corrispondente al fondo effettivo dell’alveo) si abbassa, riparte il funerale del Lago Trasimeno. Questa volta ci ha pensato un team dell’Università di Perugia: “IL LAGO RISCHIA DI SPARIRE ENTRO IL 2050!”. La storia ci dice invece che il lago subisce da sempre l’alternanza tra periodi di secca e di abbondanza d’acqua. Nel secolo scorso ci furono sbalzi di ben tre metri, con le secche del 1958 (-263cm) e del 1968. Che questa sia una caratteristica del lago ce lo ricordano gli etruschi, che lo chiamavano Tarsminass, “quello che si asciuga”. A smentire la catastrofe climatica in Umbria c’è che i livelli dei nostri fiumi e degli invasi di irrigazione sono stabili. Intanto un disastro reale lo si sta producendo: la fuga dei turisti dal Lago. Sull’auto-candidatura della Tesei a Commissario straordinario stendiamo un pietoso velo.
Moreno Pasquinelli. 4 agosto 2024 – ufficiostampa@morenopasquinellipresidente.it – Tel: 334 81 43 745