MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE

Umbria elezioni regionali 2024

  • Con i Narnesi senza se e senza ma

    Avremo modo di tornare sul nuovo Piano Regionale dei Rifiuti approvato dalla Giunta Regionale umbra nel novembre scorso. In poche parole va respinto. Tra l’altro esso prevede un enorme INCENERITORE per bruciare rifiuti indifferenziati che rappresenterebbe un danno grave per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Ne sanno qualcosa i cittadini della conca ternana, che ha una percentuale altissima di tumori anche a causa delle diossine prodotte dal cosiddetto “termovalorizzatore”. In questo quadro come Fronte del Dissenso appoggiamo la battaglia Comitato Salute Ambiente Basso Nera e del Comitato Ambiente Terni che hanno lanciato una petizione contro il nuovo impianto di trattamento rifiuti.

    Link alla petizione online avviata su change: https://chng.it/xq6cvLg9QH. – Sede: Via Mario Pratesi, 4 – 05100 Terni tel. 3661521865 – mail. comitatoambienteterni5@gmail.com


  • Vince Perugia?

    Perugia: chi farà parte della prossima giunta comunale? La Ferdinandi ha detto: «rispetterò le preferenze espresse dagli elettori». BUGIA! Un nome infatti l’ha ri-confermato, quello dell’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. Di chi si tratta? Una piddina nota per: (1) essere stata sottosegretario del famigerato governo Draghi e (2) essere stata assessore al bilancio della Regione Lazio. I laziali non se la dimenticano: risanò i conti della Regione con tagli draconiani alla sanità. Perché una BUGIA? La Sartore non l’ha votata nessuno per la semplice ragione che non era in lista. Ecco come agiscono i poteri forti: per prendere voti mettono la maschera ammiccante della Ferdinandi, ma i mostri “tecnici” che vanno nei posti apicali vengono sottratti al giudizio dei cittadini. Morale della favola: a sinistra come a destra se ne fottono della democrazia!

    NON BASTA CAMBIARE I SUONATORI, BISOGNA CAMBIARE S/PARTITO. Aiuta il FRONTE del DISSENSO in vista delle regionali 2024, scrivici: umbria@frontedeldissenso.it


  • Vittoria fasulla

    Il centro-sinistra — quello di Monti e Draghi; quello dell’austerità in nome dell’euro; quello dei traditori degli interessi del popolo lavoratore; quello della NATO e della guerra alla Russia; quello servo dei veri poteri forti — esulta per la vittoria di Perugia. Una vittoria fasulla, ottenuta grazie ad una legge elettorale truffa adottata negli anni ’90. La Ferdinandi ha infatti ottenuto 40mila voti, che su 130mila aventi diritto fa il 30%. In poche parole la grande ammucchiata guidata dal PD rappresenta un terzo dei cittadini. Abbiamo dunque che grazie ad una legge elettorale antidemocratica una minoranza piglia tutto e governa. Esultate cantando Bella Ciao ma andate al potere con una legge elettorale copia conforme a quella Acerbo del 1923, la stessa con cui Mussolini salì al potere. Dovete solo vergognarvi!

    NON BASTA CAMBIARE I SUONATORI, BISOGNA CAMBIARE S/PARTITO. Aiuta il FRONTE del DISSENSO in vista delle regionali 2024, scrivici: umbria@frontedeldissenso.it


  • C’è poco da ridere

    UNA MINACCIA INCOMBE SULLA NOSTRA REGIONE. La Tesei e il centro-destra esultano, i finti oppositori del PD tacciono: anche l’Umbria diventa una ZLS (Zona Logistica Semplificata). Arrivano i soldi del PNRR, mazzette e pappatoria in vista! Ma che bestia è la ZLS? Una variante della ZES (Zona Economica Speciale). Cos’è una Zona Economica Speciale? Posti nei quali chi abbia capitali da investire, beneficia di sgravi fiscali, agevolazioni e incentivi economici. Per multinazionali, grande distribuzione e speculatori, una manna!
    L’istituzione della ZES va invece respinta.
    L’Umbria non si può permettere altro consumo di suolo!
    Si riadattino e migliorino semmai le orripilanti aree industriali già presenti (il 30% dei capannoni industriali costruiti nei decenni sono infatti sfitti o abbandonati). Basta con un modello di sviluppo scriteriato che penalizza ambiente, paesaggio e agricoltura. Se non fermiamo questi politicanti scellerati (e corrotti) l’Umbria non diventerà più ricca, bensì più povera.






DAL SITO NAZIONALE DEL FRONTE DEL DISSENSO

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