LE GRANDI BANCHE CONTRO L’UMBRIA
Comunicato Stampa
Moreno Pasquinelli, candidato del FRONTE DEL DISSENSO alla Presidenza della Regione Umbria, sostiene che «in molteplici occasioni la Tesei aveva promesso di mettere mano al grave problema della chiusura degli sportelli bancari nella nostra regione. Una promessa non mantenuta, così come è rimasta inevasa quella di attivare politiche per sostenere le banche del territorio».
«Da quando il centrodestra governa – sostiene Pasquinelli – hanno chiuso ben 102 sportelli bancari (- 23,7%), passando da 431 a 329. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 19,2% (-15), passando da 78 a 63. Nel 2023, sono 44.652 gli abitanti senza sportello bancario. Solo in Valnerina (zona cratere sismico) ci sono ben sei comuni (Preci, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Polino) privi di sportelli bancari. Le prime vittime di questa desertificazione sono i nostri anziani (già colpiti dall’estremismo digitale e dall’attacco all’uso del contante), quindi tutti i piccoli comuni lasciati soli a combattere lo spopolamento e l’abbandono».
Prosegue Moreno Pasquinelli «se le banche devoono rispettare il dettato costituzionale che obbliga le aziende a rispettare il vincolo dell’utilità sociale e della dignità umana; a maggior ragione chi governa è tenuto contrastare le politiche speculative e predatorie dei grandi monopoli finanziari — 2/3 degli sportelli in Umbria sono in mano ai giganti bancari».
«La Tesei – conclude Pasquinelli – dimostri che non è complice: convochi subito i manager di queste grandi banche affinché riaprano le filiali chiuse. È un atto dovuto, a maggior ragione perché chiederà agli umbri un voto per avere un secondo mandato».
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