Il Governo della Baviera (Land della Germania), il 1 aprile scorso, ha messo al bando, nelle scuole, nelle università e negli enti pubblici, simboli verbali come asterischi, schwa (ə) e ogni tipo di simbolo ortografico multigenere/transgender. Il governo bavarese ha quindi accettato l’indicazione del “Consiglio Ortografico Tedesco” (l’equivalente della italiana Accademia della Crusca). Il Consiglio scoraggiava l’uso di caratteri speciali perché compromettono la comprensibilità dei testi. Forse il divieto per legge è un po’ troppo, ma la sua ratio la condividiamo. Occorre sì rispettare i diritti delle minuscole minoranze sessuali, ma il rispetto della lingua, nel nostro caso l’italiano, è ancora più importante. La lingua non è solo un mezzo di comunicazione, è uno dei principali segni identitari di un popolo, un simbolo culturale.
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In difesa della nostra lingua
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