MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE

Umbria elezioni regionali 2024

Il Programma

CINQUE SONO LE GRANDI EMERGENZE IN UMBRIA:

  • LA DEGENERAZIONE DELLA POLITICA
  • L’INVERNO DEMOGRAFICO E LO SPOPOLAMENTO DI INTERE ZONE
  • L’IMPOVERIMENTO DI MASSA
  • LO SFASCIO DELLA SANITÀ PUBBLICA
  • L’EMIGRAZIONE DEI NOSTRI GIOVANI.

Vanno affrontate tuttavia con una visione di lungo periodo.
Sono nove i settori che necessitano di profonde trasformazioni.
In base ad essi proponiamo otto assessorati al posto dei cinque attuali (dimezzando gli stipendi, come da programma, avremmo una diminuzione dei costi dell’apparato regionale).

NOVE MOSSE PER LA RINASCITA DELL’UMBRIA

[1]
PER UNA LEGISLATURA COSTITUENTE


Occorre abolire l’architettura istituzionale presidenzialistica a favore di un sistema di Democrazia Sostanziale, abolendo l’attuale legge elettorale che consente ad una minoranza di governare.
Se il nuovo Consiglio regionale decidesse di conservare l’attuale assetto antidemocratico, ricorreremo ad un Referendum regionale abrogativo come previsto dall’Art.24 dello Statuto.

  • Abolizione della figura del governatore-presidente;
  • Riconsegnare la centralità all’Assemblea legislativa, di cui la Giunta è organo strumentale;
  • Assicurare rappresentanza alle comunità territoriali e alle minoranze, per riavvicinare i cittadini alla politica, tornando al sistema elettorale proporzionale;
  • Riportare a 30 il numero dei consiglieri regionali;
  • Smembrare gli attuali super-assessorati, istituendo nove assessorati specifici come qui indicato;
  • Si debbono abbassare i costi della elefantiaca macchina politico-amministrativa dimezzando gli stipendi dei consiglieri regionali, degli assessori e quelli delle figure apicali negli enti regionali;
  • Si debbono ripristinare le province valutando la possibilità della terza provincia Foligno-Spoleto;
  • Si debbono sopprimere gli organismi amministrativi sub-regionali che funzionano solo come baracconi clientelari;
  • No ad ogni ipotesi di fusione con altre regioni;
  • Istituire una Commissione Permanente di Vigilanza contro le infiltrazioni mafiose e massoniche nelle istituzioni di ogni ordine e grado;
  • Insignire l’Umbria con dichiarazione solenne del titolo di Regione della Pace, e Assisi sua capitale.

[2]
PER LA DEMOCRAZIA ECONOMICA

Assessore all’Economia e al Bilancio: Guido Grossi


Un governo non può navigare a vista, ma compiere le sue scelte in base ad un disegno strategico. Va quindi messo al centro dell’azione politica il concetto di programmazione. I principi della collaborazione e della cooperazione debbono rimpiazzare quelli della competizione e della concorrenza selvaggia.

  • Occorre uscire dalla trappola ideologica secondo cui “il mercato ha sempre ragione”, stabilendo la priorità del bene comune e della cosa pubblica, invertendo quindi la rotta rispetto alle politiche neoliberiste di privatizzazione;
  • L’impresa privata va tutelata ma deve rispettare i diritti e la dignità dei dipendenti, è tenuta a svolgere una funzione sociale;
  • Prima preoccupazione del governo dev’essere la lotta alle diseguaglianze sociali, la dignità del lavoro e che i diritti dei lavoratori siano rispettati nel settore pubblico, privato e cooperativo;
  • La manifattura produce il 15% del Pil regionale, serve una politica di contrasto alle forme di deindustrializzazione, di delocalizzazione e di precarizzazione;
  • Porre un freno al fanatismo tecnologico: i processi di digitalizzazione e l’uso della cosiddetta “intelligenza artificiale” non possono emarginare e sottomettere l’essere umano;
  • Tutelare le nostre aziende artigiane ed i piccoli esercizi commerciali di prossimità, stop ad ogni nuovo insediamento della grande distribuzione;
  • PNRR: il grosso dei progetti finanziabili decisi dalla Giunta Tesei seguono un’impostazione liberistica e ubbidiscono alle condizioni imposte dalla Commissione europea: cosiddetta “transizione ecologica”, “digitalizzazione e competizione”, poco o niente per la sanità, la scuola, la tutela vera dell’ambiente: occorre rimodulare la destinazione di questi fondi;
  • Per quanto attiene al Bilancio, una delle più grandi voci di spesa di riferiscono all’elefantiaco apparato burocratico regionale: andrà istituita una commissione d’indagine allo scopo di contenere la spesa improduttiva;
  • Il sistema fiscale italiano è tra i più esosi e ingiusti, si può e si deve ridurre la pressione fiscale regionale;
  • Sull’Addizionale IRPEF: va estesa l’aliquota del 1,23% ai redditi fino a €28.000,00, alzando al 3,33% l’aliquota per i redditi oltre i 50.000,00€;
  • Per quanto riguarda l’IRAP, posto che è una tassa ingiusta e che la Regione non ha la facoltà di abolirla, dato che l’Umbria applica l’aliquota più alta (4,25%) essa va abbassata al 3%;
  • Per quanto concerne il bollo auto, in attesa che venga definitivamente abolito come promesso dai governi centrali:
    (1) esentare le fasce di popolazione con reddito fino a 28.000,00€,
    (2) aumentarlo per le vetture di grossa cilindrata o che superino i 185kW,
    (3) abolire le esenzioni per le auto elettriche e ibride di grossa cilindrata.

[3]
PER UNA NUOVA SANITÀ PUBBLICA

Assessore alla Sanità: Marcello Teti


Il passaggio all’aziendalizzazione della sanità pubblica (ASL) è stato un disastro, accentuato dalla paranoica gestione della pandemia: mentre sono aumentati i costi ed i disservizi, è cresciuto il numero degli umbri che non hanno i mezzi economici per curarsi.

  • Occorre una Riforma complessiva della sanità regionale tornando alle Unità Sanitarie Locali (USL) varando un nuovo piano strategico che premi il servizio pubblico invece di quello privato (a convezione e non);
  • Ripartire dalla medicina territoriale, rivalorizzando e premiando i medici di famiglia;
  • Evitare l’intasamento dei pronto soccorso e l’ospedalizzazione, curando le persone a casa e nei luoghi di residenza;
  • Difendere e rafforzare gli Ospedali di Prossimità e le Case di Comunità inserendoli in una rete assistenziale con i Centri Sanitari dei Territori (CST);
  • In questi CST ripristinare i consultori che eroghino le prestazioni per la salute della donna, per la tutela materno-infantile, per l’assistenza nella gravidanza e nella contraccezione;
  • Istituire le Residenze Sanitarie Protette come presidi territoriali per accogliere gli anziani e le persone non autosufficienti;
  • Sono circa 40mila le famiglie umbre con disabili a carico e lasciate sole, vanno sostenute devolvendo adeguate risorse economiche;
  • Abbattere le Liste d’Attesa e superare l’istituto della intramoenia attraverso:
    (1) l’assunzione di personale medico e infermieristico,
    (2) un congruo aumento degli stipendi per il personale sanitario,
    (3) l’aumento dell’orario per visite e/o esami nelle strutture pubbliche, (4) l’attuazione del Dlgs 124 del 1998: se i tempi massimi di attesa vengono superati il cittadino può ricorrere all’intramoenia con costi a carico delle aziende;
  • Incoraggiare l’apertura di poliambulatori e centri medici in convenzione strutturati in modo cooperativistico e non privatistico;
  • In vista dell’abolizione del ticket alzare la soglia di reddito per l’esenzione;
  • No alla cosiddetta “Medicina 4.0”, no al costoso sistema dell’Health Technology Assessment (HTA), no all’estremismo tecnologico;
  • Per una legge regionale che sancisca la difesa insindacabile della libertà di scelta terapeutica e il diritto al rifiuto di ogni trattamento sanitario obbligatorio;
  • Istituire una Commissione d’Inchiesta sulla mala gestio della sanità durante la pandemia e sugli effetti avversi causati dalla cosiddetta “vaccinazione” anti-Covid.

[4]
PER LA CENTRALITÀ DELLA CULTURA

Assessore alla Cultura e all’Istruzione: Diego Fusaro


Va compiuto un grande sforzo per difendere l’identità dell’Umbria e delle sue tradizioni, facendone una regione di prima linea per la cultura, la pace e la spiritualità, ciò con particolare attenzione all’educazione e alla formazione di giovani e studenti.

  • Contrasto all’estremismo digitale e alla teledidattica valorizzando la cultura umanistica, sviluppando le capacità cognitive e critiche degli studenti, ferite dall’eccessiva informatizzazione e dall’ideologia scientista e computazionale;
  • Combattere l’analfabetismo di ritorno e l’ideologia competitiva e individualistica a favore dei valori della cooperazione e della solidarietà;
  • Nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale va data priorità alla scuola pubblica ponendo fine alla babele seguita ai processi di privatizzazione e regionalizzazione;
  • Respingere e/o rimodulare tutti quei finanziamenti del PNRR vincolati all’avvento della “scuola 4.0” a favore della ristrutturazione e riqualificazione dei plessi scolastici;
  • Adottare tutte le possibili misure per abbassare le rette degli asili nido e le tasse della scuola dell’obbligo;
  • Impedire ogni apologia della fluidità di genere e dell’ideologia LGBTQ+ nelle scuole;
  • Fermare l’Autonomia differenziata per un sistema unico nazionale di istruzione e formazione;
  • Per un piano pluriennale per l’edilizia scolastica, per mense e palestre;
  • Sostegno al lancio dell’Università come polo di eccellenza nazionale e forza trainante per potenziare tutto il sistema dell’istruzione pubblica;
  • In difesa del diritto allo studio si abolisca la tassa regionale per gli universitari di 140,00€.

[5]
PER LA DIFESA A TUTTO CAMPO DELL’ AMBIENTE

Assessore all’Ambiente e all’Energia: Leonardo Mazzei


Noi consideriamo fondamentali il rispetto e la difesa di Madre Natura di cui non siamo padroni ma custodi, vanno difesi l’ambiente e il paesaggio contro il fallace dogma del cambiamento climatico e la relativa e inquinante ”transizione green”, quindi gli aspetti più estremistici della Agenda 2030.

  • Va adottata una specifica legge regionale per porre fine alla cementificazione ed al consumo del suolo, a cui i piani regolatori dei comuni debbono attenersi;
  • Legiferare affinché i comuni si attengano al Dm del 5/1994 e alle leggi sanitarie che impediscono l’insediamento di industrie insalubri e inquinanti, dunque inseriscano negli statuti comunali norme a tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità;
  • Avviare un’indagine regionale sul dissesto idrogeologico al fine di individuare le situazioni ad alta criticità per dunque intervenire in via prioritaria;
  • Indagine sullo stato dei laghi, dei fiumi e dei corsi d’acqua al fine di dotare la Regione di un piano di lungo periodo per la loro costante manutenzione, trasformando gli enti di bonifica attuali da enti inutili in organismi operativi;
  • Arrestare l’inquinamento elettromagnetico per una moratoria sulla installazione delle antenne 5G;
  • Fermare la realizzazione dei parchi eolici che mentre devastano ambiente e paesaggio non apportano alcun serio vantaggio in termini di energia prodotta;
  • Varare una legge regionale che proibisca sui nostri cieli ogni esperimento di ingegneria climatica;
  • I rifiuti vanno considerati una risorsa, occorre agire nella prospettiva del riciclo circolare dei rifiuti e del loro riutilizzo creativo;
  • Sensibilizzare la popolazione al fine di compiere acquisti consapevoli per uno stile di vita che eviti gli sprechi fino all’obbiettivo di zero rifiuti;
  • Va respinto il nuovo Piano Rifiuti approvato nel novembre 2023 dalla Giunta regionale, di cui un tassello fondamentale è la costruzione di un inceneritore da 160mila tonnellate;
  • Va adottato un nuovo Piano che vieti nuovi inceneritori, eufemisticamente denominati “termovalorizzatori”;
  • Ridurre la quantità di rifiuti conferita in discarica (oggi il 30%), incrementando sia la raccolta differenziata (oggi al 68%) che il riciclo (oggi al 57-58%);
  • Impedire per legge che in Umbria vengano smaltiti rifiuti da altre regioni.
  • Abolizione di tutte le norme che vietano l’uso di legna e pellet ecologico per focolari e stufe da riscaldamento;
  • L’acqua è il bene più essenziale per gli esseri umani e va considerato un intangibile bene pubblico la cui produzione e distribuzione non possono essere privatizzate;
  • Questa tutela riguarda anche il ricco patrimonio di sorgenti e acque minerali umbre e vanno dunque riconsiderate le 17 concessioni alle multinazionali ed alle altre aziende private;
  • Per un piano regionale dell’energia che oltre a vietare impianti eolici e agrovoltaici sottoponga a verifica la fattibilità e l’impatto ambientale del TAP;
  • Adottare un piano di investimenti e incentivi a favore dell’autoconsumo, consentendo a famiglie e imprese di produrre la propria energia attraverso impianti fotovoltaici;
  • Impedire nuovi giga-impianti fotovoltaici;
  • Efficientare le centrali idroelettriche.

[6]
PER UNA RETE MODERNA DI TRASPORTO PUBBLICO

Assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture: Andrea Bassetta


Siamo contrari alla follia dello stop ai motori endotermici entro il 2035 come deciso dalla Unione europea, che mentre non risolverebbe davvero il problema dell’inquinamento, avverrebbe a spese delle classi popolari. Se la nostra regione vanta il negativo primato nazionale del numero di automobili per abitante, la causa principale causa risiede nella fatiscente e irrazionale rete di trasporto pubblico, anzitutto su ferro.

  • Superare le difficoltà di collegamento verso Nord e verso Sud evitando l’assillo dell’alta velocità (andare più piano migliora la qualità della vita), che come ogni grande opera implica un distruttivo impatto sull’ambiente;
  • Puntare alla riduzione del trasporto su gomma, di fatto appaltato ai privati, per sostenere invece quello pubblico su rotaia;
  • Raddoppiare la disastrata linea Foligno-Terontola trasformandola in metropolitana di superficie; questo ridurrebbe molto il traffico stradale su Perugia da Sud all’altezza di Ponte San Giovanni, rendendo così inutile il cosiddetto “nodino”;
  • Immediato efficientamento della Orte-Ancona, che può essere ottenuto a prescindere dal raddoppio di ogni tratto;
  • Potenziare i collegamenti di trasporto pubblico, anzitutto su rotaia con l’aeroporto di Sant’Egidio;
  • No alla stazione Medioetruria a Creti bensì a Rigutino (AR) per il collegamento ferro-ferro con la rete ferroviaria ad alta velocità;
  • Avviare un’inchiesta sul trasporto pubblico regionale risolvendo il problema dell’isolamento di intere zone, quindi su costi e benefici dell’appalto ai privati.

[7]
PER UN’AGRICOLTURA SANA E PROSPERA

Assessore all’Agricoltura e alla Sicurezza Alimentare:


L’agricoltura è una assoluta priorità strategica per l’Umbria: la nostra regione deve diventare OGM free proteggendola dalla concorrenza sleale, premiando con adeguate misure le produzioni effettivamente biologiche, contrastando la grande distribuzione che oltre ad essere inquinante danneggia i produttori locali.

  • Respingere tutti gli aspetti della PAC (Politica Agricola Comune dell’Unione europea) che penalizzano la nostra agricoltura;
  • Attuare una politica strategica per una filiera alimentare a chilometro zero così da premiare i prodotti locali e ridurre l’impatto ambientale dovuto al trasporto degli stessi;
  • PSR (Programma di Sviluppo Rurale): le grandi aziende già milionarie sono quelle che accedono ai bandi e si accaparrano la maggior parte dei finanziamenti e dei contribuiti, ciò a danno di quelle piccole e medie;
  • No alla cosiddetta “Agricoltura 4.0” che penalizza i piccoli produttori mentre favorisce le grandi aziende le quali sole, in sfregio alle colture ed ai sistemi tradizionali, possono adottare costosi dispostivi e sistemi di produzione robotizzati.

[8]
PER UN TURISMO LENTO E UNO SPORT DI VALORE

Assessore al Turismo e allo Sport: Daniela Di Marco


Ci si lamenta spesso del cosiddetto “isolamento dell’Umbria”. Quello che si è considerato un punto di debolezza è in verità un punto di forza per favorire un turismo di qualità che sfugga alle spietate leggi di un mercato privo di regole. La nuova legge regionale non va al di là delle belle parole.

  • Il turismo vale in Umbria circa il 5 per cento del Pil, è possibile portare questa soglia al 10% evitando tuttavia il distorsivo fenomeno della massificazione selvaggia, del mordi e fuggi, del sovraffollamento, che snaturerebbe la nostra regione e causerebbe ingestibili squilibri sociali;
  • Produrre, in sinergia tra il settore pubblico e quello privato, un Piano Strategico Regionale per il Turismo che punti a valorizzare il patrimonio culturale, artistico, spirituale, naturalistico, agroalimentare, enogastronomico dell’Umbria;
  • Sburocratizzare il sistema creando un’unica agenzia regionale a cui va affidato il compito di catalogare l’intero patrimonio culturale regionale: musei, siti archeologici, monumenti, strutture e siti storici di arte e cultura, i patrimoni paesaggistici, nonché la gestione degli eventi storico-culturali e artistici;
  • Contrastare le multinazionali predatorie come Arbnb e Booking creando un grande portale web che raccolga in modo completo il patrimonio storico culturale e naturalistico della regione che diventi il principale punto di riferimento per i turisti, consigliandoli e accompagnandoli affinché il soggiorno in Umbria sia agile e appagante;
  • Nello stesso portale rendere disponibile una sezione per la ricerca e la prenotazione in tempo reale di strutture ricettive, segnalando quelle accessibili a persone disabili e con esigenze speciali;
  • Oltre al Parco nazionale dei Sibillini in Umbria esistono sei parchi regionali, per i quali va ridiscussa con le Comunità locali la gestione;
  • Avviare un’inchiesta sullo stato delle strutture sportive pubbliche e private esistenti allo scopo di porre rimedio alle disparità tra una zona e l’altra;
  • Valorizzare le discipline sportive e del tempo libero decisive per un corretto stile di vita; contrastare, anzitutto tra i giovani, le pratiche e le condotte fondate sulla spietata competitività a favore dei valori del rispetto, della collaborazione, dell’appartenenza e dell’integrazione.

[9]
PER PORRE IL LAVORO AL CENTRO

Assessore al Lavoro e alle Politiche Sociali: Enrico Sodacci


Combattere emarginazione ed esclusione sociale, arrestando lo spopolamento, la denatalità e l’emigrazione dei nostri giovani, proteggendo gli anziani, tutelando i diritti delle donne, mettendo al centro la rinascita delle nostre zone montane e depresse, governando il fenomeno dell’immigrazione oltre la retorica dell’accoglienza indiscriminata.

  • Porre in essere politiche strutturali per contrastare lo spopolamento degli Appennini a partire dalla riapertura dei presidi sanitari e dei servizi di pubblica utilità. Fondamentale il sostegno alle iniziative economiche legate al territorio ed alla tutela delle tradizioni delle comunità montane locali, a cominciare da quelle del cratere sismico;
  • Vanno intraprese le necessarie misure per arrestare la denatalità, fenomeno particolarmente grave in Umbria, con consistenti incentivi alle famiglie e alle mamme (gli attuali soni risibili);
  • Tra tutte le forme di emarginazione ed esclusione sociale la più grave è quella ai danni dei nostri anziani, molti dei quali ricevono pensioni da fame. La protezione degli anziani è un dovere assoluto dell’amministrazione: vanno sostenuti i servizi infermieristici ambulatoriali, domiciliari, di comunità, per il tempo libero, così come vanno migliorate le attività di ricovero in R.S.A. (che vanno monitorate per evitare ed eventualmente sanzionare i casi di abusi e maltrattamenti);
  • Porre in essere ogni misura possibile per frenare l’emigrazione di giovani umbri all’estero e verso altre regioni;
  • A tutela dei diritti lavoratori la Regione si faccia promotrice di un provvedimento legislativo per il salario minimo;
  • Agire per rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro (l’Umbria è una delle regione col più alto numero di incidenti gravi);
  • L’Umbria è in cima alle regioni per numero di immigrati in rapporto alla popolazione, ogni ulteriore afflusso va controllato e tarato in base alle effettive esigenze delle nostre comunità;
  • Vanno attuate serie politiche di integrazione con particolare riguardo ai giovani di seconda generazione per strapparli alla marginalità sociale e alla microcriminalità.

A TE LA SCELTA!

O fregarsene di tutto non recandosi alle urne, o sostenere chi ci sta portando alla rovina, oppure votare per una svolta radicale, votare per il
FRONTE del DISSENSO

Non basta cambiare musica, bisogna cambiare anche i suonatori!



DAL SITO NAZIONALE DEL FRONTE DEL DISSENSO

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