LIBERTÀ PER PAVEL DUROV!
Arrestato a Parigi il fondatore di Telegram. Si tratta del primo clamoroso caso di applicazione del cosiddetto “Digital Service Act” dell’Unione europea. Le accuse sono terrificanti: “traffico illecito di stupefacenti, terrorismo, pedopornografia, ricatti, riciclaggio di denaro e ogni forma di attività che va contro le leggi di uno Stato”. La verità è che Telegram non soltanto da voce a coloro che sono censurati sui “social” occidentali, ma è un canale che non passa i dati dei suoi utenti (come fanno invece tutti i cosiddetti “social” a stelle e strisce) a CIA, NSA e servizi segreti vari (Telegram ha infatti respinto più volte le richieste di blocco o censura delle forze dell’ordine dei paesi NATO). L’arresto di Pavel Durov è la dimostrazione lampante che chi comanda punta a sopprimere le libertà di pensiero, di espressione, di dissenso.
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