Poblema enorme in Umbria: i produttori di grano non riescono a coprire i costi di produzione (concimi, gasolio, manutenzione macchine, dipendenti). Aggiungiamoci i tassi usurai delle banche… Negli ultimi tempi il prezzo del grano duro è crollato del 30% mentre quello della pasta è cresciuto del 18% e quello del pane del 37% rispetto al 2017 (del 62% rispetto a 12 anni fa). La grande distribuzione fa profitti stellari mentre gli agricoltori faticano a sopravvivere. Al contempo le importazioni di grano straniero (quasi sempre OGM, coltivato con pesticidi e da manodopera sottopagata) sono aumentate del 18% rispetto al 2023. Il governo ciurla nel manico, e la Coldiretti idem: chiedono la tracciabilità dei prodotti derivati dai cereali. Giusto, ma non basta! E’ necessario derogare alle regole liberiste della UE e adottare dazi adeguati sul grano di importazione.
MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE. Aiuta il FRONTE del DISSENSO in vista delle regionali 2024, scrivici: umbria@frontedeldissenso.it Tel: 334 814 3745
Dazio sul grano, stato sovrano
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