Grazie alla recente modifica della legge (abolizione del reato di “Abuso d’Ufficio”), la legge non perseguirà Paola Agabiti e Donatella Tesei.
Derubricata la dimensione giudiziaria, risalta la gravità politica del misfatto.
L’azienda di famiglia dell’assessore regionale al Bilancio Paola Agabiti, la potente e ricca “Urbani Tartufi”, ottenne 4,8 milioni di euro di un bando di 10,7 milioni — il 40% dell’intero bando. Un finanziamento di favore scandaloso poiché la “Urbani Tartufi” è la più grande azienda umbra del settore (50 milioni di fatturato).
Ecco come vengono ripartiti i fondi del PSR (Piano di Sviluppo Rurale): la grande parte viene ottenuta dai pesci grossi, ai produttori più piccoli solo le briciole.
Che poi si scopra che nell’azienda di famiglia della Agabiti, proprio in concomitanza col misfatto, venne assunto il figlio di Donatella Tesei, è un’aggravante, un esempio di favoritismo e nepotismo.
…SIETE PER SEMPRE COINVOLTE.
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