Ringraziamo il Corriere dell’Umbria che nell’edizione in edicola ha pubblicato la nostra richiesta di rettifica.
«Gentile Direttore Sergio Casagrande,
Nell’editoriale pubblicato ieri sul quotidiano che dirige lei s/qualifica il sottoscritto e il Fronte del Dissenso come “rosso-bruni”. Respingiamo con forza questa etichetta. “Rosso-bruno” è infatti un goffo marchio d’infamia usato dalla sinistra di regime per screditare chiunque condanni i suoi tradimenti. Così “rosso-bruno” equivale a dire anti-democratico, fautore della dittatura, fanatico estremista.
Il Fronte del Dissenso che mi degno di rappresentare è invece un movimento rivoluzionario che si basa sui valori imperituri della giustizia sociale, della libertà, della solidarietà, della democrazia, della pace, della dignità inviolabile della persona. Valori scolpiti nella Costituzione del 1948 e calpestati dal partito unico liberale di centro-destra-sinistra».
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