MORENO PASQUINELLI PRESIDENTE

Umbria elezioni regionali 2024

  • C’era una volta la sanità pubblica

    Tiziano Scarponi, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Perugia ha scoperto l’acqua calda: “l’aziendalizzzazione della Sanità Pubblica è stata un disastro”; quindi chiede di tornare alla prossimità territoriale rivalutando la Medicina di Famiglia fermando la “deriva ipertecnologica”. Con la famigerata digitalizzazione della sanità, cresciuta a dismisura col presto del Covid, i Medici di Famiglia non fanno più visite domiciliari, né seguono i loro pazienti, ma fanno superficiali pseudo-consulenze via whatsapp e telefonini. Pietro Cavalletti della FIMMG dell’Umbria afferma. «Il lavoro è molto aumentato dopo il Covid, non so per quale motivo la richiesta di consulenze è aumentata tanto». Cavalletti, non sarà che le patologie sono aumentate a causa degli effetti avversi indotti dal cosiddetto “vaccino”?
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  • Europee: votare per chi? votare perché?

    Non condividiamo l’astensionismo qualunquista. Per chi votare dunque alle prossime europee? Esiste qualcuno la cui affermazione significherebbe sferrare un vero colpo al regime? C’è una lista la cui affermazione darebbe una spinta alla nascita di una vera opposizione popolare? Non non vediamo niente di simile. Turarsi il naso per votare i meno peggio? A forza di turarsi il naso si rischia di restare asfissiati. Come afferma la Dichiarazione del FRONTE del Dissenso: «Dopo il 9 giugno, verranno il 10, poi l’11, poi mesi e anni. Ci saranno non una ma più sfide e occasioni per dare vita ad un’opposizione sociale e politica per lottare contro il governo Meloni, per la pace, la sovranità e la giustizia sociale, per fermare il blocco USA-NATO-UE evitando una terza guerra mondiale».
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  • Questione di vita o di morte

    Lo avevamo segnalato: se non invertiamo il calo demografico l’Umbria rischia di smarrire la sua stessa anima. Nei prossimi anni spariranno 24 comuni e più di un centinaio di borghi storici, appenninici e non solo. Un caso esemplare: il piccolo splendido comune di Poggiodomo fra pochi anni sarà disabitato. Noi lo abbiamo nel cuore, assieme ai suoi abitanti resistenti, ai suoi anziani pieni di memoria e di ricordi. Lo abbiamo nel cuore assieme alla mistica Valnerina e alle nostre montagne, alla nostra storia. Facciamo di Poggiodomo il simbolo dell’Umbria che resiste e non vuole sparire nel buco nero di questa folle e disumana modernità che produce mostri e terribili megalopoli. Non è deportandoci migranti che salveremo l’anima profonda dell’Umbria, ma con un nuovo e più umano modello di economia e di vita.

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  • Buffonate e cose serie

    Bandecchi fa una pernacchia a chi diceva che non ce l’avrebbe fatta a presentare la sua lista alle europee. Esulta perché il simbolo di di Alternativa (anti)Popolare sarà sulla scheda. Il megalomane dichiarò al Corriere dell’Umbria (edizione del 26 aprile scorso: «ARRIVERÒ AL 40%». Cala Trinchetto! Non arriverai nemmeno al 4%. E per fortuna. Ma come ha fatto Bandecchi e evitare la fatica della raccolta delle firme? Semplice: perché gli è consentito usare il simbolo del Partito Popolare Europeo, proprio quello della euro-tedesca Von Der Layen, la signora più odiata dai popoli europei. Domanda: un sodale di Von Der Layen che rappresenta i poteri forti eurocratici può essere credibile come “alternativa”? Ovviamente No, e per questo merita di sfracellarsi sotto il muro del 4%.

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DAL SITO NAZIONALE DEL FRONTE DEL DISSENSO

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